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IL MIO (SECONDO) PARTO CESAREO PROGRAMMATO DOPO IL PRIMO D’URGENZA

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PARTO CESAREO PROGRAMMATO DOPO IL PRIMO D’URGENZA

 

PARTO CESAREO PROGRAMMATO DOPO IL PRIMO D’URGENZA

 

Un figlio ti cambia la vita. Ma non è il partorire un figlio che ti rende mamma, ma è ben altro. 

Non sono i dolori del parto, i disturbi della gravidanza o quella linea sul test di gravidanza che ci rende mamme. Sarebbe troppo banale. Nulla è scontato nella meraviglia della maternità.

Ci tengo a precisare che quello che scrivo non sono “verità assolute” ma sono il mio modesto parere, frutto delle mie esperienze personali, di donna e mamma, non medico o altro.

Per me, questa gravidanza è stata differente dalla prima, per tanti, tantissimi motivi: situazione, emozioni, condizioni psico-fisiche ecc. e lo è stato anche il parto.

Di Giulia, purtroppo, ho subito un cesareo d’urgenza dopo giorni di contrazioni ed un travaglio veloce, di 7 ore, ma con complicazioni in sala parto. E all’ospedale di Lecce città in cui risiedo, dove ho scelto di partorire anche Chiara dopo Giulia, se hai subito al parto precedente un cesareo, per motivi procedurali ed organizzativi, lo effettuano anche per il parto successivo.

PARTO CESAREO PROGRAMMATO DOPO IL PRIMO D’URGENZA

Il primo cesareo per Giulia è stato una “brutta ferita” che ho avuto difficoltà ad accettare; e non mi riferisco ai segni visibili sul mio corpo, ma alla delusione di perdermi la magia e la naturalezza di un parto spontaneo, dopo aver vissuto il travaglio, l’espulsione e le spinte con estrema serenità, musica e fiducia, senza anestesia, ed essermi trovata su un gelido tavolo operatorio con dolori e sofferenze. Si, l’importante che sia andato tutto bene e che Giulia sia nata senza problemi alla fine, ma noi mamme pensiamo, pensiamo e ripensiamo. A volte troppo.

E così, durante l’attesa di Chiara, il fatto di conoscere la data precisa e di affrontare un vero e proprio countdown mi ha caricata di ansia negli ultimi giorni.

Si, è vero, il cesareo è un intervento chirurgico a tutti gli effetti, ma celebra comunque il miracolo della vita, raccontando una storia di nascita che va sempre rispettata.

Aprile è stato il mese della “consapevolezza sul cesareo” che è coinciso con il mio cesareo ed invito tutti a fare una riflessione. Non sempre possiamo scegliere cosa fare e come farlo soprattutto. Io non metterei parto naturale e cesareo in contrapposizione, perché, anche se diversi, rappresentano sempre il miracolo della vita. Se avessi potuto scegliere, avrei preferito non finire su un tavolo operatorio, con dottori, infermieri, anestesisti tutti intorno a me, che si preparano, con estrema professionalità, gentilezza e scrupolo certo, ma che sono comunque davanti ad un intervento chirurgico. Per un attimo mi sono sentita sola, poiché cercavo in cuor mio di essere serena e rilassata, di vivere questo momento come una gioia, come il trionfo della vita, pensando alla mia piccola che avrei visto da lì a poco.
PARTO CESAREO PROGRAMMATO DOPO IL PRIMO D’URGENZA
Tu sei distesa, speri che possa andare tutto per il meglio, e ti senti impotente, perché nulla dipende da te. Non so quanto a lungo dovrò attendere prima di poter stringere tra le braccia Chiara. 
E poi la ripresa. Non so se sia stata la presenza di Giulia che mi ha spronata oppure il non aver fatto il travaglio ed essere giunta al cesareo “riposata” oppure l’anestesia perfettamente dosata, comunque a 15 giorni dal parto esco, cammino, guido, mi piego, ballo con Giulia e sento che la “ferita” si sta rimarginando. E non parlo solo della ferita sul mio corpo.
Forse ad un cesareo programmato si arriva preparate psicologicamente e di conseguenza anche la ripresa è più veloce, perché anima e corpo hanno avuto tempo per metabolizzare quello a cui andavano incontro.

Diventare madri lascia a tutte delle cicatrici, sul corpo e sull’anima. Le mamme che subiscono un cesareo le hanno entrambe e guariscono in modi e tempi differenti. Per me, sono stati due parti cesarei diversi, come storia e come decorso ed il rimpianto per non aver vissuto un parto naturale è ormai svanito.

A pochi giorni dalla festa della mamma voglio celebrare tutte le mamme, come dicevo all’inizio, perché non è il parto, cesareo o naturale che sia, che ci rende mamme, ma tutto quello che ne consegue. Notti in bianco, doccia fatta in 30 secondi, mini bag che si trasforma in borsa di Mary Poppins, e poi ti ritrovi a canticchiare anche quando sei solo le canzoni dello Zecchino D’Oro invece che gli Oasis, o a guardare cosa combinano Marshall e gli altri di Paw Patrol invece che l’équipe di Grey’s Anatomy, ma soprattutto  gioie, preoccupazioni, paure, dolori non per te, ma per i tuoi figli, sempre e comunque.

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W le mamme, tutte!

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PARTO CESAREO PROGRAMMATO DOPO IL PRIMO D’URGENZA

In questi scatti, a cura di Elena Bardier e Sandro Magro PHOTOGRAHPY,  Giulia indossa t-shirt e shorts BOBOLI della nuova collezione Primavera estate 2016, che vi presenterò più avanti.

Se volete scoprire gli altri nostri outfit Boboli:

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Abito a fiori 

T shirt e gonna

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