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Come parlare ai nostri figli in maniera efficace

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Siamo sempre di fretta, abbiamo mille cose da fare, priorità (poi, mi dovete spiegare il significato della parola “priorità”).

Finiamo così per dedicarci ai bambini che siamo ormai stanchi e privi di pazienza e non diamo loro l’attenzione che meritano.

E così, sono sempre i bambini a farne le spese.

E accade che ci lamentiamo del fatto che i bambini non ascoltano noi genitori, che fanno l’opposto di quello che diciamo loro.

Ma hai riflettuto: come ti rivolgi ai tuoi figli? Come comunichi?

Come parlare ai nostri figli?

Me ne sono resa conto con l’esperienza, giorno dopo giorno, con Giulia: gridando non ottengo nulla, anzi. Lei piange, si innervosisce e tra di noi si erige un muro.

E se io le parlassi con calma?

Il risultato cambia.

Eccome.

Parliamo ai nostri bambini con calma, senza alzare la voce, ma con fermezza, magari con il sorriso. Non deve trionfare la paura ma l’amore.

Il linguaggio riesce a creare una determinata architettura nel cervello: una parolaccia, un disprezzo, un “sei un maleducato, sei un cretino”, un “non ti sopporto” o un “mi stai stressando” lasciano un’impronta nel mondo emotivo del bambino. In questo modo, tu uccidi la sua autostima. E così la felicità del bambino si allontana sempre di più.

E allora come parlare ai nostri figli?

Prima di tutto, evitiamo le frasi negative (es. “Non fare quello”), i discorsi lunghi, le troppe raccomandazioni (es. “Alzati, vestiti, fai questo, fai quello ecc.”).
Parliamo in modo costruttivo, con empatia e fermezza, anticipando i suoi bisogni; sdrammatizziamo e non siamo rigidi, cercando di ritagliarci del tempo esclusivo da trascorrere con lui.
Ma soprattutto, ascoltiamo i nostri figli quando ci parlano, senza fretta ma con tanta tantissima pazienza e con il sorriso. In questo modo, il dialogo sarà più efficace.

Correggere gli errori dei figli dicendo loro sempre le stesse cose li porterà solo a ripetere le solite parole e lamentele, senza sortire alcun effetto su di loro. Invece, dobbiamo farli riflettere, in modo che sviluppino la capacità di pensare prima di agire, la fedeltà, l’onestà, la capacità di mettere in discussione e la responsabilità sociale.

Ma noi genitori dobbiamo preparare i nostri bambini anche e soprattutto alle frustrazioni e alla sconfitta, anche se noi vorremmo proteggerli da tutto e da tutti, soprattutto dai fallimenti.

In questo modo, i bambini diventeranno responsabili e autonomi, tutti ingredienti necessari per la loro felicità.

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